I vecchi articoli sono una fonte inesauribile di ispirazione. In questo periodo presa da mille cose e nuovi progetti mi sono soffermata parecchio a riflettere su questioni come identità e territorio. Parole spesso abusate e mal capite ma soprattutto non correttamente impiegate.
A breve credo sia necessario che riapra la questione anche sul mio blog ma nel frattempo leggetevi questo articolo del 2014, uscito proprio in questo periodo. La tendenza nel nostro paese è sempre la stessa, ovvero sbraitare sui social a cose fatte senza però mai arrivare al nocciolo della questione. Si fa presto a scrivere e anche a dimenticare.
Da un lato giovani e meno giovani volenterosi, allegri e gioiosi che trasformano le case in un bazar con parrucche, costumi e accessori vari pronti a sfidare il freddo a suon di passu torrau e dadaumpa vari, e dall’altra le solite persone che si divertono a demolire sogni e ambizioni, seduti comodi sulla loro seggiola a sparare sentenze davanti ad un pc, magari in un social network, uno a caso: facebook.
Il fatto è che queste sentenze, giudizi, dibattiti ormai puzzano più de sas peddes che vi ho nominato prima. Gruppi ormai diventati centro di scontro permanente, cose normali per alcuni, ma per me abbastanza inquietanti.
Arrivo al dunque.
Siamo il paese dei Mamuthones…..e Issohadores (si sa mai meglio nominarli tutti).
C’è scritto pure nel cartello a pochi km dal paese.
Ce l’abbiamo scritto nel dna. Un nostro stimatissimo compaesano, tziu Atzeni, ne ha pure reso famosa l’espressione:
Sono Nato Squadrato per fare il Mamuthone!
E allora di cosa abbiamo paura? Di perdere l’identità? Che ci fottano la popolarità?
Ma popolarità di che? Non abbiamo mica un programma televisivo che deve lottare per mantenere l’audience altrimenti rischia di chiudere!
Mamoiada mica chiude i battenti domani….
Ma allora di cosa abbiamo paura?
Bubusettete!!!!
Sì è ormai radicata in molti la convinzione e secondo me anche la confusione, che la maschera di Samugheo “Mamutzones” , non debba sfilare a Mamoiada in occasione della seconda edizione de “L’Anima del Carnevale” che si terrà il 16 febbraio prossimo e che vedrà protagonisti i bambini di Samugheo, Ottana, Orotelli e ovviamente i nostri piccoletti Mamuthones e Issohadores.
Ci sta, in molti potrebbero non essere d’accordo, ma ancora una volta la gente da il peggio di se e lo fa pubblicamente senza un briciolo di sale in zucca.
Proprio in questo periodo nel quale tutti si auspicano una più profonda coesione sociale, la lotta contro il razzismo, l’omofobia, spuntano invece fuori i commenti più razzisti e fuori luogo che io abbiamo mai visto. Si è arrivati anche al punto di dare suggerimenti del tipo
“incendiategli il pullman”!!!
Posto che la questione di “copiatura”, “plagio” “ci hanno rubato il nome” e potrei andare avanti all’infinito, in questo social non risolve nulla, forse bisognerebbe andare a ritroso e capire dov’erano tutte queste persone circa una ventina di anni fa quando questa maschera è stata “ripristinata”.
Ma soprattutto dov’erano queste persone quando a quanto pare questo nome è stato modificato portandolo a quello attuale!
A me sembra la solita questione di lana caprina, anzi di capi ovini e caprini.
E ci si dovrebbe soffermare a leggere interessanti pubblicazioni come “L’Invenzione della Tradizione” e affini non ultimo anche l’interessante lavoro di Omar Onnis ” Tutto quello che sai sulla Sardegna è falso”, per capire che il confine tra quello che crediamo tradizione autentica e quello che non lo è, sia così sottile e quasi impercettibile da non riuscire a distinguerlo.
Le tradizioni giunte sino a noi, anche la nostra, quella dei Mamuthones e Issohadores, hanno subito e subiranno inevitabilmente profonde trasformazioni. Anche noi probabilmente tempo fa abbiamo adeguato ai tempi la sfilata, il modo di vestire e il modo in cui ci si pone con turisti e forestieri.
Le persone cambiano, i tempi cambiano, ma ciò che non cambia è il nostro profondo essere, l’orgoglio e la nostra identità.
Non servono petizioni, ne ingiurie o prese per il culo, serve piuttosto la forte volontà da parte di tutti di tenersi stretto ciò che abbiamo e che a furia di farci lo sgambetto l’un altro stiamo perdendo.
MAMOIADA = MAMUTHONES e ISSOHADORES e non SOLO, aggiungerei io!
Non ci toglie niente il Mamutzone di Samugheo e nessun altra maschera presunta o spudoratamente inventata, non ci toglieranno niente gli studiosi e presunti scopritori.
Noi siamo il paese del Carnevale che non c’è più, della piazza abbandonata a se stessa e de sas barraccas.
Il prestigio dobbiamo riconquistarcelo noi.
Ma non rompendo “sos buttones” su facebook….a meno che non sia solo una questione economica e di tornaconto personale, allora non avremo scampo.