Trekking alla scoperta dei monumenti naturali di Mamoiada
Lo avevo adocchiato da un po’ e complice la giornata del primo maggio finalmente l’ho raggiunto.
Mi capitava spesso durante le mie passeggiate a sas vaddes e dighidilisi di intravederlo che si ergeva dalla boscaglia, ma non mi era mai capitato di andarlo a fotografare da vicino.
Il nome, che tradotto letteralmente significa “pietra bambina”, evoca la somiglianza con una piccola figura umana.
E in effetti a seconda di come lo si guarda parrebbe proprio una persona, il viso di una bambina o una ragazza con su muncadore.
Mi sono chiesta se intorno a questa pietra aleggiasse una leggenda; sicuramente chiedendo agli anziani riuscirò a trovare qualche notizia interessante.
Alla fine sono riuscita a trovarla, ne avevamo parlato tempo fa ne S’Istentu.
Ne parlò Dolores Turchi nel libro “Maschere Miti e feste della Sardegna. La leggenda si accosta moltissimo alle storie dei miti Greci.
La Leggenda
Perda Pitzinna era un tempo una bellissima fanciulla figlia di un ricco pastore. Un giorno mentre era seduta su una roccia, la vide un Dio, che dopo aver ammirato la sua straordinaria bellezza, le si accostò assumendo le spoglie di un giovane mortale. Tra i due nacque subito l’amore è cominciarono a vedersi tutti i giorni all’ombra delle querce, sulle rive del Rio Pertuntu.
Ma il Dio aveva una moglie molto gelosa e quanto questa scopri la relazione del suo consorte con una creatura umana, pensò subito di vendicarsi.
Furente scese sulla terra e trovò la fanciulla seduta su una roccia in attesa del Dio innamorato. La sua vendetta fu immediata, la pietrificò sulla pietra dice stava seduta!
E in effetti a seconda di come la di guarda pare di vedere una fanciulla seduta!
Viene citato anche dall’Ing.Melis come possibile Menhir naturale, un po come Sa Meridiana in località Venathitheri.
Ripensando a questa povera è giovane fanciulla mi godo un’altra delle meraviglie di Mamoiada e il panorama da quassù è fantastico e merita successive esplorazioni.