Mamoiada: la festa di Santu Sidore

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Barbaricina

Il santo dei massai un tempo veniva festeggiato a maggio dai mamoiadini

In un articolo de S’Istentu del 2002 (per chi non lo conoscesse era un periodico mamoiadino nato nel 1999) Rossella Canneddu e Donatella Mele, riportarono una bellissima ricerca basata sulle testimonianze dei nostri compaesani.

Sono passati ormai 18 anni ma mi piaceva riportarla qui sul mio blog.

Santu Sidore

San Isidoro è per tradizione il santo dei massai, sos massajos. I contadini di Mamoiada, ma anche in tantissimi paesi della Sardegna, organizzavano due giorni di festa dedicati al loro protettore.

Come riportato dalla ricerca, la festa iniziava con la novena religiosa. Il primo giorno si celebrava “su pesperu”, che consisteva in una serie di preghiere in onore del santo. Il secondo giorno si celebrava una messa la mattina e nel pomeriggio si svolgeva la processione.

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Processione di Santu Sidore anni ’60 circa. Archivio Privato fonte: Francesca Meloni

La statua di Sant’Isidoro che rappresenta appunto il santo con il giogo dei buoi è conservata tutt’ora nella Chiesa di Loreto.

La statua di Santu Sidore a Mamoiada

Durante la processione dopo la statua seguivano il priore e il vice priore e con passo lento e cadenzato i buoi uniti con il giogo accompagnati dai ragazzini festanti a cui questo compito veniva attribuito come premio.

Sul giogo veniva realizzato un arco decorato con mazzi di asparagina e collane di fiori, il famoso “zizzìu grogo”, le margherite gialle, che venivano intrecciate anche sulle corna. Ogni bue aveva sulla fronte una mazzo di spighe di grano, e secondo alcuni anche le arance.

articolo S'istentu su Santu Sidore
L’articolo de S’Istentu nel 2002

Nella processione dopo i buoi si posizionavano le bandiere e il gruppo de “sos croffarios”.

Per l’organizzazione della festa civile non venivano chieste offerte, per organizzarla bastava la buona volontà e la spontaneità dei compaesani. Gli organizzatori portavano quello che avevano in casa o mettevano qualche lira a testa.

Tra gli spettacoli più attesi vi era la cuccagna che si teneva di pomeriggio nel piazzale della Chiesa di Loreto, ma anche esibizione di tenores e ballos. Anche sos cantadores spesso partecipavano alla festa, tra i vari artisti locali si ricordano Antonio Canneddu, Francesco Galante, Salvatore Crisponi e tziu Rimundu Canneddu.

Le esibizioni si tenevano tutte “in sos papizones”, nei cortili, si finiva a notte fonda di ballare e l’indomani si andava a festeggiare a casa del nuovo priore, la cui nomina veniva fatta tirando a sorte i bigliettini con i nominativi di tutti i massai di Mamoiada. Su tirazu, così si chiama questa estrazione a sorte veniva fatto anche per feste come San Sebastiano. Ogni la nomina avviene diversamente, di solito ogni anno vi sono delle persone che si offrono liberamente per organizzare la festa.

Nel 2002, anno in cui veniva scritto l’articolo vi era l’intenzione di riproporre questa antica festa da parte di alcuni giovani. Purtroppo sono passati 18 anni e mi sa che dovremo attendere ancora un po.

Una curiosità:

Il basamento, così come si vede dalla foto è stato realizzato a Bolzano negli anni ’50, il vecchio pare fosse fortemente danneggiato. Purtroppo anche questo presenta dei problemi e necessiterebbe di un restauro.

il basamento della statua di Santu Sidore