Presentato all’ISRE il volume che raccoglie le ricette tradizionali identitarie dell’isola
“Mutiamo tutti, da un giorno all’altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni, vinti da quella legge ineluttabile del tempo che oggi finisce di cancellare ciò che ieri aveva scritto nelle misteriose tavole del cuore umano.“ — Grazia Deledda
Il tempo spesso è impietoso e tende a cancellare dalla memoria tante cose. Un po come per le nostre tradizioni, se non c’è nessuno che le porta avanti, esse si perdono.
Persino il cibo non è esente da questo processo. Anzi attualmente forse è il soggetto più vulnerabile.
Soggetto ad evoluzioni storiche e artistiche che ne minano l’identità stessa.
Con grande piacere ieri ho assistito alla conferenza stampa di presentazione del lavoro curato dall’amica Antropologa Alessandra Guigoni per conto dell’ISRE.
Sono stata anche fortunata perché ho potuto portare a casa uno dei primi volumi stampati e devo dire che la prima impressione è davvero ottima.
Un grande lavoro di ricerca fortemente voluto dall’Istituto Etnografico per catalogare e poi pubblicare ben 350 ricette tradizionali che saranno a disposizione in un ebook che sarà distribuito a breve.
L’aspetto interessante è la storicità di queste ricette; almeno 50 sono tratte da fonti del XVIII, XIX e della prima metà del novecento. Tutte o quasi sono arricchite oltre che da un’introduzione teorica anche da citazioni letterarie, soprattutto Grazia Deledda, curiosità e informazioni sulla cultura gastronomica.
Si potrebbe definire un bel viaggio sull’identità dell’isola attraverso il cibo.
Riprendo a tal proposito una citazione sentita ieri in conferenza stampa.
Il Cibo è Cultura, Storia e Turismo
L’obiettivo dell’ISRE non è da sottovalutare. Questo lavoro oltre alla grande ricerca storica mirata a far conoscere e valorizzare il patrimonio enogastronomico sardo, prevede anche un coinvolgimento dei ristoratori per far in modo che adottino il ricettario e rilancino così i piatti della tradizione.
In questo contesto si intende il concetto il Cibo è Turismo.
La riproposizione di queste ricette può essere un modo per rilanciare il comparto enogastronomico e le eccellenze della Sardegna.
“Dalla Cultura si può e si deve mangiare” ribadisce il presidente dell’ISRE Giuseppe Matteo Pirisi.
Come ha ribadito Alessandra, i turisti sono alla ricerca di storie, racconti sul cibo, conoscere l’identità locale. Se prima gli si poteva propinare di tutto, oggi sono più attenti alla qualità e alle caratteristiche del territorio che visitano.
Si può pensare così ad un grande Tour Enogastronomico che coinvolga tutta l’isola in un viaggio che tocca diverse macro aree per le quali sono state individuate le ricette storiche.
In questo lavoro Alessandra è stata coadiuvata da Serafina Tandeddu, in particolare nell’area della Barbagia e dalla fotografa di food Arianna Giuntini.
Le ricette sono state riportate fedelmente così come le antiche depositarie le hanno raccontate, frutto di interviste durate oltre un anno.
Un lavoro work in progress, non definitivo e aperto ad aggiornamenti e novità. Non mi resta che attendere con ansia anche l’ebook sono sicura che sarà per me una lettura appassionante.
Nel frattempo sul sito di Alessandra o su Reporter Gourmet potrete trovare numerosi articoli riguardanti la cucina sarda.
“Ma perché questo, Efix, dimmi, tu che hai girato il mondo: è da per tutto così? Perché la sorte ci stronca così, come canne? – Sì, – egli disse allora, – siamo proprio come le canne al vento, donna Ester mia. Ecco perché! Siamo canne, e la sorte è il vento”. Grazia Deledda